Cassa lunga e stretta, munita di due cassetti; il piano superiore è costituito da un'asse che si prolunga posteriormente a semicerchio oltre i bordi del parallelepipedo, formando un comodo sedile per l'artigiano. Anteriormente la cassa è sormontata da una morsa in legno, costituita da una tavoletta di ancoraggio, da un supporto e da due ganasce. Queste sono a spatola, quella inferiore è fissa ed ha la punta ricoperta da una striscia di cuoio; quella superiore può essere chiusa come un becco sulla prima, grazie ad un perno trasversale in ferro che poggia su due staffe avvitate al supporto della morsa. Le ganasce sono inclinate verso l'alto e verso sinistra rispetto all'artigiano che opera da dietro, seduto sulla cassa. I cassetti contengono tre utensili in legno: uno piramidale con la base arrotondata da infilare nel corno scaldato per appiattirne la superficie; gli altri due hanno un perno che si infila in un buco nella ganascia superiore della morsa (basi per la lavorazione).
Penzi D., Tradizioni artigianali comunitarie nel pordenonese, Pordenone 1972