Edificio a schiera con ballatoio (Daltz) e annessi rustici tipici della tradizione andreana.
A seguito dei bombardamenti del 1944-45, la residenza della famiglia De Vries era stata distrutta; perciò la vedova Antonia delle Vedove chiese l’autorizzazione per ricostruire l’edificio. Per l’intervento furono coinvolti Pietro Zanini e l’impresa di Giovanni Pavan. La forma del lotto e il recupero di parte delle murature esistenti, imposero uno stretto rapporto con il villino preesistente degli anni 20 all’inizio di via Riccardo Selvatico, ma l’uso di ampi terrazzi porticati o meno, dilata la costruzione nel suo rapporto con lo spazio urbano.