L’edificio, non rapportandosi con l’intorno, si pone ortogonalmente alla strada mostrando il suo lato piu stretto: le vetrate che si dipanano lungo le facciate piu lunghe, sia a sud-est sia a nord-ovest, guardando al giardino. Un parallelepipedo di due piani in elevazione ed uno interrato caratterizzato nel fronte a sud-est da una frammentazione della facciata, si traduce in pianta con tre volumi aggettanti scalari, che incrementano la larghezza dell’edificio nel lato opposto rispetto al fronte strada. A nord-ovest sono presenti ampie vetrate e l’accesso al piano terreno: questo lato e caratterizzato dalla presenza di una rampa, necessaria per superare la depressione del giardino, abbassamento creato ad arte per aumentare la luminosita del piano interrato. La tipologia costruttiva si riassume in pareti portanti in mattoni di silicato, solai in calcestruzzo armato, copertura piana e serramenti in ferro opportunamente trattato. Le autorimesse occupano un volume esterno alla casa.
L’edificio, realizzato dall’architetto Silvano Varnier per la propria famiglia e quale sede dello studio professionale, trovò localizzazione in un’area di espansione urbana. Il progetto sviluppa un tema non nuovo nella storia dell’architettura, quello della «casa dell’artista». L’edificio si caratterizza attraverso un oggetto architettonico laconico, da cui emerge l’assenza di dialogo con l’intorno.
Pordenone Novecento, Pordenone Novecento. Guida alle architetture, Pordenone 2016