prospetto principale: QUI/SOLDATI E CITTADINI/DA INTREPIDA FEDE ANIMATI/IN EPICO COMBATTIMENTO/IL 30 OTTOBRE 1917/IL NEMICO IRROMPENTE/ARRESTARONO/ . . . /NEL CINQUANTESIMO ANNIVERSARIO/DELLA BATTAGLIA/IL COMUNE DI MORTEGLIANO/QUESTO RICORDO/CONSACRA
Il nucleo originario si caratterizza per forme neogotiche, tipiche dell'epoca, e rimanda ad architetture della tradizione veneta per l'uso delle finestre con argo ogivale, i mensoloni modanati al di sotto del cornicione di copertura ed altri elementi riscontrabili sia nel revival gotico di quegli anni sia nei linguaggi tipici di altri architetti friulani. L'edifico principale si compone del volume dell'ingresso caratterizzato dalle due aperture ogivali al piano terra inserite in un paramento bugnato sulle quali si imposta il balcone dal quale ci si può affacciare grazie alla trifora, con archi a sesto acuto. Al di sopra di questa la scritta "MUNICIPIO" e, a concludere la facciata, la serie di mensole lapidee a sorreggere il cornicione del tetto. Gli spigoli dell'edificio sono resi più evidenti per l'aggiunta del bugnato. Il corpo longitudinale, annesso sulla destra, è posto su un piano arretrato e presenta una serie di partizioni verticali conententi, vuoto su vuoto, le sottostanti aperture ad arco acuto e le soprastanti trifore archiacute con balaustrata in pietra. In corrispondenza dei setti muarai al piano terra, al di sopra il paramento è in mattoni e nella seconda spacchiatura da sinistra è apposta una targa commemorativa. Anche in questo edificio il piano terra è sottolineato dal rivestimento lapideo. Il corpo aggiunto negli anni Ottanta del Novecento su progetto dell'architetto Nino Tenca Montini riecheggia le aperture ogivali dell'adiacente palazzo con l'ampia vetrata archiacuta schermata in parte da cinque pilastri a tutta altezza che sorreggono lo sporto di gronda. Le aperture, in questo caso, sono strette e rettangolai, ma composte in modo da richiamare le trifore del palazzo adiacente ormai storicizzato. Un aerie di aperture sotto setto richiamano, inoltre, i mensoloni lapidei dell'edificio adiacente. Un corpo aggettante, allo stesso livello dell'ingresso storico, chiude la composizione sulla sinistra e si apre, al pino terra con un portico passante sostenuto da pilastri dall'ampia sezione. Anche nell'ampliamneto, gli elementi al piano terra sono rivestiti con lastre lapidee.
L'amministrazione comunale chiama l'architetto Giovanni Santi per la progettazione del palazzo comunale. L'iter di progetto ha avvio nalla fine degli anni Venti del Novecento quando l'architetto era già impegnato nella progettazione e conseguente realizzazione del monumento ai caduti presente presso il cimitero di Mortegliano. Terminato negli anni Trenta del Novecento, l'edificio fu ampliato negli anni Ottanta del medesimo secolo con l'intervento commissionato all'architetto udinese Giovanni (Nino) Tenca Montini.
Il corpo originario ha murature in pietrame e mattoni con inserti in calcestruzzo. Le coperture sono in legno con manto in coppi. L'ampliamneto, invece, ha struttura in cemento armato, solai in latero cemento e copertura con struttura in legno e manto in coppi di laterizio.
Tirelli R., La Panarie, in Armonizzare con l'architettura esistente: per la nuova ala del Municipio di Mortegliano, 1985, n.s., a. 18, n. 67
Barillari D., Anni Trenta in Friuli: l'architetto Giovanni Santi, in Quaderni della F.A.C.E., Udine 1985