Il capannone si sviluppa su due livelli. La struttura è intelaiata (pilastri e travi) in cemento armato. Il solaio intermedio è di cotto-ferro armato e archi in cemento armato a traliccio. La copertura è a botte. La luce interna dell'immobile è di circa quattordici metri, mentre l'altezza sino all'imposta della copetura è di otto metri. I due prospetti longitudinali, lunghi ciascuno circa settantuno metri, sono scanditi da una serie di aperture ad interesse abbastanza ravvicinato. Il fronte parallelo alla strada, quello principale, è caratterizzato da uno sporto abbastanza pronunciato che si identifica come firma dell'ingegner Fornasari, potendolo individuare in altre architetture da lui progettate. Oggi l'edificio ha mutato le sue funzioni e contiene una attività commerciale che ha dovuto definire spazi nuovi all'interno e interventire sulle cromie esterne, modificandole. Le partiture del piano terra sono state modificate per adattarle a vetrine espositive. Una scala anticendio in acciaio è stata posizionata sul fronte corto, rivolto verso il parcheggio.
Il capannone, commissionato da Eugenio Donadoni per contenere la sua attività industriale, fu progettato e costruito dall'ingegner Renato Fronasari dal 1960 al 1963. Successivamente, in tempi recenti, la costruzione ha subito una modifica delle funzioni e destinazioni d'uso essendo divenuta sede di attività commerciale. Oggi è sede della "H. & S. casalinghi".
La struttura è intelaiata (pilastri e travi) in cemento armato. Il solaio intermedio è di cotto-ferro armato e archi in cemento armato a traliccio. La copertura è a botte.
Renato Fornasari, Renato Fornasari. Protagonista della storia dell'architettura nell'isontino degli anni Cinquanta, in Studi Goriziani, Trieste 2015, v. 108
Renato Fornasari, Renato Fornasari. Protagonista della storia dell'architettura nell'isontino degli anni Cinquanta, in Studi Goriziani, Trieste 2015, v. 108