Noi usiamo i cookies
Questo sito NON utilizza alcun cookie di profilazione. Le informazioni raccolte attraverso i cookies di tracciamento e performance non identificano alcun visitatore individuale. Se vuoi aiutarci a garantire un servizio migliore premi il pulsante [Accetta], altrimenti scegli [Rifiuta]. Per maggiori informazioni leggi l'informativa estesa sull'uso dei cookie.
700 - 800
Costruzione di un edificio probabilmente a pianta rettangolare, con torre realizzata al centro di uno dei lati corti. Orientato secondo l'asse est-ovest, l'edificio è databile tra la fine dell'VIII e l'inizio del IX sec.
1100 - Una chiesa con tre absidi sostituì l'edificio con torre. Fu costruita nel XII sec. probabilmente per volontà del Padri benedettini dell'Abbazia di Moggio dalla quale Cesclans dipendeva. L'edificio era a pianta rettangolare, presumibilmente ad aula unica, con tre absidi sul lato est. L'impianto originario fu successivamente modificato: sul lato sud furono aggiunti due corpi di fabbrica (un vano a due piani e una cappella laterale).
1500/00/00 - 1530/00/00
Costruzione della chiesa a tre navate con abside pentagonale. Il progetto è attribuito al capomastro Stefano q.m Simone di Mena, che lavorò anche alla pieve di Gorto e alla pieve di S. Maria Maddalena a Invillino. Il campanile risale presumibilmente al XVI sec. Alla fine del XVII sec. in facciata principale venne aggiunto un porticato. Alcuni studiosi ipotizzano che la chiesa sia stata ricostruita in luogo della precedente distrutta dal terremoto del 26 marzo 1511. Dalla data del fonte battesimale e della pala di S. Stefano (1536) presumono che i lavori di ricostruzione siano terminati intorno al 1530.
1700/00/00 - 1777/00/00
La Pieve fu profondamente ristrutturata e assunse caratteristiche barocche. L'edificio, a tre navate, più ampio del precedente, fu realizzato con abside a pianta pentagonale all'esterno, semircolare all'interno. Fu sostituita la pavimentazione interna e coperte alla vista le travature lignee con un soffitto, poi affrescato. Il progetto è attribuito a Domenico Schiavi di Tolmezzo (1718-1795), gli affreschi ad Antonio Schiavi di Tolmezzo.
1928/03/27 - 1928/03/27
Danni causati da evento sismico. Resta notizia certa solo della distruzione del pavimento in graniglia e della scomparsa degli affreschi a soffitto realizzati da Antonio Schiavi. Del successivo restauro non vi sono notizie documentate.
1976/05/06 - 1976/09/15
Gravissimi danni casusati dalle scosse sismiche di maggio e settembre 1976. Rimase in elevazione solo parte della navata nord della chiesa e parte del campanile, una modesta porzione delle murature dell'abside e della facciata ovest.
1978/00/00 - 1991/00/00
Opere di puntellazione e protezione delle strutture ancora in elevazione, iniziate nel 1978 a cura della Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici del Friuli Venezia Giulia. In seguito fu consolidato, restaurato e ricomposto il campanile. Questa prima fase di lavori si concluse nel 1991.
1993/00/00 - 1996/00/00
Dal 1993 vennero eseguiti innanzitutto rilievi metrici, ricerca storica documentale e fotografica. Furono realizzate 3 campagne di scavi archeologici (1993, 1994, 1996) che hanno consentito di riportare alla luce numerosi reperti. Questa fase di indagine si è conclusa nel 1996.
1996/00/00 - 2008/00/00
Le parti ancora in elevazione della chiesa furono consolidate. Le parti perdute furono ricostruite com'erano ("restauro di ricomposizione"). Nuove opere d'arte impreziosirono la chiesa: il ciclo di affreschi e il portale bronzeo di Claudio Benito Tiozzo. I lavori, eseguiti in fasi successive, sono stati completati nel 2008.
2008/08/03 - 2008/08/03
Nell'agosto 2008 la chiesa è stata riaperta al culto. E' stato inaugurato l'Antiquarium della Pieve di Santo Stefano, allestito nella cripta dell'edificio, che ospita il percorso espositivo "Nel cuore della chiesa". Vi sono esposti alcuni dei reperti rinvenuti durante gli scavi archeologici. L'Antiquarium è inserito nella rete museale CarniaMusei e nel sistema museale della Provincia di Udine.
torre parzialmente inglobata nel corpo della chiesa; fusto a corpo unico con pianta quadrata (muratura in pietra a vista), con feritoie e cornici di demarcazione orizzontali; cella campanaria a pianta quadrata con bifore e monofora ad arco a tutto sesto (muratura in pietra a vista); sommità formata da cuspide su tamburo a pianta ottagonale (manto di copertura in metallo, muratura del tamburo in pietra a vista); elemento apicale formato da croce metallica.
Piuzzi F., Frammenti di luce : storia, archeologia e misteri di una pieve medievale alpina : Santo Stefano a Cesclans-Comune di Cavazzo Carnico (UD), Quinto di Treviso (TV) 1998
Angeli S., La pieve di Santo Stefano di Cavazzo, Udine 1969