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Il progetto dello studio Valle con la collaborazione di John Mayer per la nuova banca comprende due corpi edilizi attigui, uno adibito ad uffici e uno a residenza per il custode, che " ... sono situati sul bordo di una grande piazza e delimitano una piccola strada sul retro. Anche se in scala con l'edilizia preesistente, la banca si afferma come edificio pubblico, evocando un mercato coperto o forme antiche di architettura rurale, caratterizzata dai pilastri in muratura di mattoni che portano la grande copertura. Sostenuto all'estremità dei pilastri da colonnine di ferro, il tetto monolitico a doppia convessità sembra sospeso in aria. Questa impressione viene confermata quando si penetra nella banca: in contrasto con la luce diffusa che attraversa le alte vetrate traslucide - piegate alle estremità - un'asola trasparente continua lascia vedere il cielo staccando visivamente il soffitto dai suoi supporti. Si accede nella banca dalla piazza sul lato est, mentre l'accesso degli impiegati si trova sul lato sud tra la banca e la casa: i due ingressi appaiono collegati visivamente da un soppalco sistemato ad archivio che corre lungo questi due lati. Originariamente diviso in due parti - in corrispondenza delle diverse funzioni di cassa di risparmio e di esattoria - il salone del pubblico comprende ora un unico bancone continuo in legno che si piega attorno al tesoro: un cilindro semi-interrato ornato da rilievi di Dino Basaldella che forma il "fuoco" simbolico dello spazio interno" (Croset P.A., Gino Valle, Torino Electa 1989).
L'edificazione avvenne tra il 1954 e il 1956.
Il corpo principale ha struttura verticale portante formata da pilastri in laterizio con alla sommità colonnine in ferro, che sorreggono una copertura intelaiata in ferro a doppia convessità.
Croset P.A., Gino Valle: progetti e architetture, Milano 1989