"Villa Spezzotti continua la ricerca formale iniziata nelle due abitazioni precedenti (villa Mainardis e villa Ellero), differenziandosi rispetto a villa Mainardis per un impianto planimetrico che rivela una forte tensione centrifuga. Nel "neoespressionismo" di villa Spezzotti vanno colti non solo l'intenzione liberatoria e l'illusoria fiducia nel gesto, ma anche il disagio intellettuale dell'architetto verso le costrizioni alienanti del fare architettura. Progettata nel dicembre del 1955, ma iniziata solo nell'ottobre del 1956, quando ormai a D'Olivo sfugge il controllo sulle costruzioni realizzate all'interno della spirale di Lignano Pineta, villa Spezzotti conclude l'esperienza di Lignano Pineta e ne rappresenta il canto del cigno" (Marcello D'Olivo, a cura di Guido Zucconi, Einaudi 1998).
La villa è stata realizzata tra il 1956 e il 1958.
I muri perimetrali del fabbricato vengono generati dall'intersezione di più circonferenze. Si tratta di setti portanti in cemento armato faccia vista o intonacati, con inserti decorativi in ceramica e a bassorilievo.