palazzo/ prospetto Sud
palazzo/ prospetto Sud
ala est/ prospetto su piazza
loggia su giardino: ANTICA DIMORA DI ILLUSTRI FAMIGLIE SANVITESI/ LA CIVICA AMMINSTRAZIONE/ A RESIDENZA MUNICIPALE DESTINO' XXVIII MAGGIO MCMXCIV
Il complesso, ora sede municipale del Comune di San Vito al Tagliamento, si trova nel centro storico della cittadina, adiacente alla torre Raimonda, una delle tre che permettono l’accesso al centro storico stesso. Esso si sviluppa nel corpo dominicale, nei fabbricati di servizio annessi e nella cappella gentilizia prospicente la strada. Il corpo padronale è affiancato da due ali ad esso ortogonali. La facciata principale, posta a sud, su tre piani, con sovrastante sottotetto, presenta aperture arcuate con stipiti in pietra, balaustrate sia al piano primo che al secondo. Al piano terra, invece, l’ingresso è incorniciato da colonnine in pietra che sorreggono l’architrave, elemento che si ripete, simmetricamente, anche nel prospetto retrostante. Tutti e tre i piani seguono la medesima conformazione; al piano terra si sviluppa un salone passante, di aspetto tardottocentesco, le cui decorazioni a soffitto sono da riferire alle modifiche apportate a inizio secolo. Verso questo salone si aprono cinque vani: l’ingresso a est, il vano scala a ovest, e quattro stanze principali distribuite secondo l'impianto tipico delle ville venete. Di questi vani, particolare importanza è data a quello che si affaccia a sud-ovest del salone, che presenta il soffitto a finti lacunari con rosette e le pareti trattate a stucco con riquadratura mistilinea a motivo a rocaille, nonché la presenza di dipinti su tela. Salendo al piano primo si impone il salone passante, che offre decorazioni unitarie tardo settecentesche; le pareti sono suddivise da paraste che racchiudono dipinti raffiguranti passaggi; finte colonne, cornici e architravi sostengono il soffitto che apre, in tre punti, sul cielo su cui si liberano figure alate. Particolare interessante è la rappresentazione, nel soffitto e sui medaglioni sopra gli ingressi, di busti di personaggi illustri sanvitesi. Di notevole pregio è la stanza posizionata a sud-ovest rispetto al salone passante che mostra, grazie al restauro avvenuto qualche anno fa, l’antica decorazione intonacata del XVI secolo, caratterizzata da cornici di finto marmo, una grottesca continua sottosoffitto, affreschi di tema biblico e mitologico, nonché, lungo la parete ovest, un affresco, raffigurante la Sacra Famiglia, attribuito a Giuseppe Moretto. Al secondo piano, l’unico ambiente decorato è la sala passante; la decorazione ha impostazione di fine Ottocento, dove compare, sulle pareti laterali, la raffigurazione di tendaggi sollevati, che scoprono paesaggi pianeggianti. Sono ancora presenti paraste e cornici che completano la composizione fino ad arrivare al soffitto dove, al centro, tra motivi rocaille, viene rappresentato un cielo aperto, incorniciato da una cornice mistilinea. Di particolare interesse sono, inoltre, il giardino e il parco della villa. Il primo, racchiuso da un portico edificato nel XVII secolo, per raccordare il corpo principale con la piazza, è di classica tipologia all’italiana, costituito da basse siepi modellate, poste a formare spaziature regolari, all’interno delle quali vi sono palme del Giappone, fontana centrale e pozzo in posizione angolare; sul retro del palazzo si estende il parco, parte all'italiana e parte all'inglese. Il parco si estende, a nord, per una superficie di quasi 6000 metri quadrati, e racchiude, oltre a una vasta gamma di essenze vegetali provenienti da diverse parti del mondo, una vasca circolare con delle ninfee, una torre circolare posta al limite nordovest, le tracce della preesistenza del muro patriarcale, il muro, costruito agli inizi del secolo per costituire una quinta scenografica al parco, un rifugio della prima guerra mondiale, e un piccolo edificio, denominato “scuderia”, composto di due fabbricati di dimensioni simili, dotati di porticato e leggermente traslati tra loro, ora in fase di restauro, la serra.
Il complesso fu costruito intorno al 1480 per volere di Antonio Altan; abitato fino dalla metà del XVI secolo, venne affittato ai nobili signori Panigai nell’ottobre del 1589, precisamente il giorno 14 del mese, e verrà acquistato da Marzio Panigai, già qui residente, nel 1611. Successivamente affittato per diversi anni, alla fine del XVII secolo diverrà residenza e proprietà della famiglia Manzoni. Ultimi a risiedere nel fabbricato saranno i conti Rota, famiglia di antica origine bergamasca, iscrittasi nella nobiltà udinese nel 1765. Interessante è la successione di interventi che questo palazzo ha dovuto subire nel tempo. Un primo impianto, riscontrabile a cavallo dei secoli XIII e XIV, individua la presenza delle mura merlate che si estendevano dalla torre Raimonda; successivamente, secoli XIV e XV, avviene l’ampliamento del borgo verso nord e il conseguente prolungamento delle mura che si concluderà con la realizzazione della torre circolare d'angolo al margine nord-ovest del parco. La costruzione del palazzo da parte della famiglia Altan risale al periodo di tempo a cavallo tra il XV e il XVI secolo, e comportò la demolizione di alcune case poste sulla piazza; ai nobili Panigai è, invece, attribuita la costruzione del portico sulla corte quadrata, verso la piazza. Le più recenti trasformazioni sono attribuite ai conti Rota che, presumibilmente intorno al 1907, a opera dell'architetto Luppolo, fecero costruire una loggia rinascimentale lungo il lato est del palazzo.
insieme di edifici adiacenti realizzati in epoche successive; strutture di elevazione prevalentemente in muratura in laterizio, con tracce visibili di archi su pilastri e setti, spesso inglobate in murature successive; solai in legno, ad orditura singola o doppia; struttura di copertura in legno, con orditura singola su setti nel corpo principale e capriate in tutti gli altri volumi.
Ville venete, Ville venete: la Regione Friuli Venezia Giulia, Venezia 2005