Palazzetto de Grazia, Gorizia

Localizzazione
Gorizia (GO)
Oggetto
palazzo
Denominazione
Palazzetto de Grazia
Uso storico
abitazione
Uso attuale
esercizi commerciali - sede di associazione culturale e scuola di musica
Codice scheda
A_2247

Il Palazzetto de Grazia, sorto verso la metà del Settecento all’angolo tra gli odierni corso Italia e via Oberdan, si configura come un complesso edilizio a corte dall’impianto di forma quadrangolare irregolare. L’edificio principale è costruito in aderenza con i fabbricati adiacenti, costituendo così dei continui fronti strada. La facciata a nord-est lungo via Oberdan la si può considerare il fronte principale. Qui, decentrato verso destra, si trova il portale d’ingresso dalla forma ad arco a tutto sesto, che in origine permetteva il transito delle carrozze e dei cavalli. Il corpo principale si eleva per due piani fuori terra con una soffitta praticabile. Le undici ampie finestre del primo piano e quelle molto basse della soffitta sono distribuite a passo regolare lungo l’intera facciata. Al piano terra due piccole finestre affiancano il portale. Con ogni probabilità le aperture del piano terra avrebbero dovuto ripetersi lungo tutta la facciata, disposte assialmente con le soprastanti aperture del primo piano e della soffitta. Le trasformazioni apportate nei primissimi anni del Novecento hanno mutato l’immagine complessiva delle facciate. Infatti nei piani terra si sono ricavati degli spazi commerciali e al posto della maglia muraria originaria sono state realizzate delle vetrine di legno e ferro battuto. Le facciate del livello inferiore sono trattate con una bugnatura a cuscino realizzata in intonaco; bugne che contornano sia le finestre che il portale. Tutte le aperture presentano cornici di pietra e sono dotate di serramenti esterni a doppi telai in legno e oscuri. Superato il portale si accede ad un ampio ed elegante atrio ingentilito da colonnine che reggono le travature del solaio. Le pareti sono decorate con affreschi di epoca successiva alla costruzione, ad imitazione di parati lignei e scene di paesaggio. Dall’atrio si accede alla corte che funge da giardino interno. Le facciate sul cortile sono intonacate, prive di bugnato e le aperture sono sempre dotate di cornici lapidee. Al salone centrale del primo piano si giunge salendo una scalinata originale di pietra, le cui pareti e soffitto a crociera sono decorati con stucchi che mostrano putti, fiori, corone nobiliari, conchiglie e fregi. La grande sala del piano superiore, con le cornici, le pareti e il soffitto decorati ad affresco, oggi ospita eventi culturali e musicali. Una stanza del piano nobile dell’edificio è inoltre intitolata a Napoleone, ospitato nel marzo 1797. In aderenza al corpo principale, attorno alla corte centrale, sono dislocati i fabbricati adibiti a deposito per le carrozze, le stalle e i locali per la servitù. Tutti i solai degli edifici che compongono il palazzetto de Grazia sono realizzati con travature e tavolati di legno. Anche i tetti, a padiglione e a capanna, presentano strutture portanti lignee, con manto in pianelle e copertura in coppi di laterizio.

Il Palazzetto de Grazia, situato all’angolo tra via Oberdan e corso Italia, risale alla metà del Settecento, edificato nell’allora Contrada della Caserma. Nel 1770 risulta di proprietà del conte Giuseppe Coronini Cronberg. Nel 1791 l’edificio viene ceduto al barone Atanasio de Grazia che lo riceve in dote dalla moglie Clementina Coronini Cronberg. Nel 1821 l’immobile viene intestato agli eredi di Atanasio, i baroni Francesco e Giovanni Battista; quest’ultimo nel 1847 ne risulta unico proprietario. La palazzina rimane alla famiglia de Grazia fino al 1890 quando alla morte di Goffredo, ultimo discendente maschile della casata, passa alla sorella, Francesca Serafina de Grazia. Due anni dopo, nel 1892, l’edificio viene donato ai figli di Francesca Serafina, Francesco e Ludovico di Torre Valsassina, con il vincolo vitalizio dell’usufrutto a favore della madre. Nel 1902 la parte di Francesco passa a Ludovico e alla morte di quest’ultimo, nel 1912, la moglie Paola de Siballich ne diventa usufruttaria. Nel 1949, non avendo eredi, Paola lascia l’immobile al figlio adottivo Filippo Thun di Valsassina, il quale nel 1967 lo vende ai signori Giuseppe Clede ed Erta Vosca Clede. L’anno successivo il Palazzetto de Grazia viene ceduto al Comune di Gorizia, attuale proprietario. Dopo un restauro effettuato nel 2012 l’immobile è oggi la sede dell’associazione culturale “Casa delle Arti”. L’edificio è storicamente significativo per aver ospitato – nel marzo 1797 - Napoleone Bonaparte durante la campagna italiana in Friuli. Rimasto sostanzialmente invariato nei suoi elementi strutturali e decorativi, nei primissimi anni del Novecento il piano terra dei fronti strada viene trasformato e destinato ad esercizi commerciali.

Le murature portanti sono in pietrame. I solai lignei sono composti da travature e tavolati. La struttura portante dei tetti a falde è di legno con manto di coppi su tavelle di laterizio.

BIBLIOGRAFIA

Geromet G./ Alberti R., Gorizia 1001-2001. Nobiltà della contea, palazzi, castelli e ville a Gorizia, in Friuli e in Slovenia, Monfalcone (GO) 1999

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