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prospetto principale, piano nobile
Con una distribuzione planimetrica a “L” sostanzialmente simmetrica, Palazzo de’ Comelli – Stuckenfeld occupa circa un quarto dell’isolato, l’intera porzione d’angolo con calle Corona. La simmetria leggibile in pianta, determinata dall’androne passante che mette in comunicazione la pubblica via con la retrostante corte e dalla distribuzione dei vani di servizio lateralmente a questo, è poi ribadita in facciata. La porzione centrale dell’edificio, infatti, è caratterizzata da un portale lievemente sopraelevato rispetto alla quota della strada da un basso gradino in pietra; il portale è incorniciato da piedritti con base e capitello modanati e fusto scanalato, ornato da decori geometrici, ribaditi sull’architrave; al di sopra di questa un fregio a sezione curva ed una trabeazione finemente modanata e aggettante concludono l’apparato. Sovrasta il portale un balcone lapideo, sorretto da tre mensoloni curvilinei con scanalature frontali a imitazione di triglifi, con piana e parapetto anch’essi in pietra. Completano il decoro delle rose, poste al centro degli elementi a sezione quadrata del parapetto, riferimento al governo degli Eggenberg in quanto parte del loro stemma. L’accesso al balcone è consentito da un’ampia porta-finestra centinata, incorniciata da piedritti e arco lapidei modanati, quest’ultimo poggiante su capitelli e terminante con una chiave di volta a volute. La parte sommitale di quest’ultima trova la sua ideale continuazione nella ricca trabeazione soprastante che conclude il portale e che aggetta lievemente proprio nella sua porzione centrale. I fori finestra del piano terra (così come quelli dei due livelli successivi) sono distribuiti simmetricamente rispetto al portale. Presentano semplice cornice in pietra e soprastante trabeazione, nonché inferriata a motivi geometrici. Al piano primo, le finestre ribadiscono il medesimo schema, ma la trabeazione si fa più ricca, con architrave, fregio e cornice che ricalcano la soluzione del portale stesso; inoltre, le due finestre più prossime al balcone centrale sono ulteriormente ornate da una finta balaustrina che riprende a sua volta le soluzioni del primo: anche in questo caso due rose negli elementi agli estremi rimandano alla famiglia Eggenberg. Al terzo e ultimo livello, infine, le finestre pressoché quadrate sono perimetrate da semplice cornice lapidea. Il prospetto laterale presenta le medesime soluzioni descritte in precedenza. Si rilevano finestre di piccole dimensioni e di forma quadrata in corrispondenza del corpo scale interno. Concludono lateralmente le facciate all’angolo tra via Bergamas e calle Corona i cantonali in pietra, sfalsati, in lieve contrato cromatico con le superfici intonacate, tinteggiate di colore bianco, e in elevato la copertura a travi lignee, con tavelle e coppi in laterizio.
Palazzo de’ Comelli - Stuckenfeld si colloca nell’insula urbana racchiusa dalle vie Antonio Bergamas e Dante Alighieri, nonché dalle due strette calli perpendicolari Corona e Maccari. Realizzato nel pieno dello splendore del periodo eggenbergico, a differenza di altri edifici seicenteschi del centro storico (spesso frutto di riattamenti di preesistenti fabbricati) l’architettura presenta un prospetto principale perfettamente simmetrico, nonché la sua imponenza (insieme ai coevi Monte di Pietà e Casa Zattoni) la classifica tra gli edifici più significativi della cittadina intra moenia. Il governo degli Eggenberg rappresenta per Gradisca, che nei decenni dal 1647 al 1717 conobbe un rilevante sviluppo dal punto di vista economico, civile, demografico ed urbanistico. È a questo momento storico, infatti, che si deve la trasformazione della città da borgo fortificato a cittadella residenziale, arricchita da palazzi dall’aspetto signorile adatti ad accogliere una nobiltà sempre più numerosa, interessata a dotarsi di abitazioni consone per aspetto e sicurezza. Fra il 1650 ed il 1750 circa vennero quindi edificati quasi tutti i palazzetti nobiliari più rappresentativi ancora oggi presenti all’interno del centro storico: entro la fine del XVII secolo era verosimilmente già terminata la realizzazione di Palazzo de’ Comelli-Stuckenfeld, e di fabbricati più contenuti nelle dimensioni e nei decori come Casa Wassermann, Casa de’ Portis e Casa de’ Salamanca. La realizzazione di Palazzo de’ Comelli – Stuckenfeld ebbe inizio probabilmente nella seconda metà del XVII secolo per volontà della famiglia de’ Comelli, una delle più antiche di Gradisca: originaria di una cittadina francese, fra i suoi membri vantava un componente dell’esercito imperiale, che per le sue gesta eroiche nel corso dell’assedio di Vienna da parte dei Turchi nel 1683 ottenne l’appellativo di “von Stuckenfeld”, conservatosi poi nel nome del palazzo. Esternamente, il palazzo conserva i tratti tipici delle architetture a cavallo di Sei- e Settecento, mentre interventi strutturali non conservativi occorsi nel tempo hanno in parte alterato la distribuzione interna.
L'edificio, distribuito su tre livelli, presenta strutture in elevato in muratura continua mista, in laterizio e pietra, intonacata e tinteggiata di colore bianco crema. La copertura è a falde con travi lignee, tavelle e manto di copertura in coppi, in laterizio.
GRADIS'CIA, Gradis'cia, Udine 1977
Corbellini R./ Masau Dan M., Gradisca 1479-1511: storia di una fortezza, Gradisca d'Isonzo (GO) 1979
Corbellini R./ Masau Dan M., Gradisca 1479-1511: storia di una fortezza, Gradisca d'Isonzo (GO) 1979
VENEZIA NON GUERRA, "Venezia non è da guerra." L'Isontino, la società friulana e la Serenissima nella guerra di Gradisca (1615-1617), Udine 2008
Antonello A., Case e palazzi di Gradisca XV-XVIII. Lo sviluppo urbanistico ed architettonico della fortezza fra il XV ed il XVIII secolo, Gradisca d'Isonzo (GO) 2017