Noi usiamo i cookies
Questo sito NON utilizza alcun cookie di profilazione. Le informazioni raccolte attraverso i cookies di tracciamento e performance non identificano alcun visitatore individuale. Se vuoi aiutarci a garantire un servizio migliore premi il pulsante [Accetta], altrimenti scegli [Rifiuta]. Per maggiori informazioni leggi l'informativa estesa sull'uso dei cookie.
Il corpo dominicale, su due piani con sottotetto, ha la facciata principale tripartita con la parte centrale leggermente aggettante chiusa da un cornicione modanato. Il piano nobile è ulteriormente tripartito da lesene con volute ioniche tra le quali si aprono finestre con cornici sormontate da una trabeazione decorativa. La porta finestra centrale, con balconcino e parapetto in ferro battuto, è invece sormontata da un piccolo timpano triangolare. Il piano terra, sempre nella parte centrale, ha una decorazione dell’intonaco a fasce orizzontali. Le aperture sono disposte simmetricamente rispetto all’asse di ogni fronte; il sottotetto è illuminato da finestrelle ovali. Entrando nella villa si possono ancora vedere le colonnine che delimitano lo spazio dello scalone in pietra che porta al salone decorato e con pavimento in battuto alla veneziana. Alla facciata nord-est del corpo dominicale, arretrata rispetto al suo volume, è collegata una barchessa a due piani con fascia marcapiano leggermente aggettante e preceduta da una terrazza con parapetto in pietra sulla quale si aprivano le cucine e si affaccia un balcone in pietra della villa. Sul retro la barchessa prosegue con un corpo a "L". Altra barchessa posta di fronte alla villa, dalla parte opposta del giardino. La proprietà si estendeva ulteriormente verso il fiume Corno con un ampio parco oggi lottizzato.
Il complesso è l'esito di una serie di trasformazioni avvenute nel corso dei secoli a partire dal XVII. Nata come tipica villa rustica friulana, era costituita a nord da un corpo signorile, addossato al muro di cinta con scala esterna, e da un complesso di edifici rustici a “L” posto a sud-est; nel corso degli anni perse pian piano il carattere produttivo originario fino ad assumere la funzione di rappresentanza come residenza della famiglia Novelli. l corpo padronale venne staccato dal muro di cinta, alcune delle arcate del piano terra furono tamponate, all’interno venne eretto uno sca- lone e posteriormente si costruì una corte rustica in contrapposizione al cortile d’onore posto a est. Il tentativo fu quello di ricondursi all’impianto della villa veneta con corpo centrale e braccia laterali. Questa trasformazione fu resa necessaria dall’ascesa socio-economica dei proprietari ai quali venne assegnato nel 1671 il titolo nobiliare. In questo periodo, durante la terza fase di progettazione della chiesa del paese si decise di porre la facciata principale della chiesa stessa verso la villa per rendere omaggio ai Novelli. In tal modo la villa divenne centro ed elemento caratterizzante dell’abitato. Il complesso divenne proprietà della famiglia von Andrian-Werburg per via femminile verso la prima metà dell’Ottocento. Nel corso dello stesso secolo gli Andriani conferirono alla villa un nuovo aspetto: rinnovarono la facciata con eleganti forme neoclassiche, ristrutturarono l’interno arricchendolo con decorazioni a tempera e la dotarono di un ampio parco con giochi d’acqua e un viale di carpini che si estendeva fino al fiume Corno. Tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento il complesso divenne di proprietà Canciani-Celotti. Durante la prima guerra mondiale soggiornò alla villa la duchessa d’Aosta, che prestava aiuto presso gli ospedali da campo del paese. Successivamente all’interno dell’edificio furono ricavati degli appartamenti e aperti nuovi fori. La villa, oggi, è il risultato di un intervento di restauro operato dal Comune per adibirla a biblioteca.
Ville venete, Ville venete: la Regione Friuli Venezia Giulia, Venezia 2005