Noi usiamo i cookies
Questo sito NON utilizza alcun cookie di profilazione. Le informazioni raccolte attraverso i cookies di tracciamento e performance non identificano alcun visitatore individuale. Se vuoi aiutarci a garantire un servizio migliore premi il pulsante [Accetta], altrimenti scegli [Rifiuta]. Per maggiori informazioni leggi l'informativa estesa sull'uso dei cookie.
La villa attualmente mostra due facciate ben distinte: il fronte verso la strada è sviluppato su di un asse longitudinale. L'asse centrale presenta una porta architravata al p.t. sormontata da una trifora al p.1. Quattro lesene a tutt'altezza scandiscono la facciata. La facciata interna è contrassegnata da corpo timpanato, affiancato da due possenti torri dalla pianta ottagonale, collegate, al piano nobile, da una loggia con balaustrini in pietra, che funge da belvedere verso il torrente Torre. Un recente restauro ne ha messo in luce l'apparato decorativo con fasce marcapiano in pietra grigia a riquadrature geometriche dipinte. All'interno si conservano costoloni decorati a motivi floreali e lunette dipinte, nonché tracce di più antichi affreschi.
Le forme attuali risalgono al XVIII secolo quando la proprietà apparteneva ai Dragoni che realizzarono un complessivo intervento di rinnovamento stilistico e ampliamento che conferì alla villa le forme attuali. Le prime notizie storiche sul complesso risalgono però al XVI secolo quando era testimoniata la presenza di due case padronali, di proprietà Merlo e di alcuni annessi rustici tra cui un grande folador che testimoniava la funzione prettamente agricola del complesso edilizio. Tra Settecento e Ottocento la contessa Lavinia Florio ospitò diversi artisti. Dopo alterne vicende la dimora fu acquistata, nel 1863, dai Giacomelli, proprietari anche dell'omonima villa a Pradamano.
Ville venete, Ville venete: la Regione Friuli Venezia Giulia, Venezia 2005
Zoppè L., Ville del Friuli e della Venezia Giulia, Milano 2000