Il complesso risulta piuttosto articolato e composto dalla villa, da una chiesetta, da una serra in ghisa e da numerosi annessi rustici. L'ampio lotto di pertinenza, limitato a est dal torrente Corno, comprende molti ettari di terreno coltivati a vigneti e oliveti. Il parco, di ampie dimensioni, antistante il prospetto principale della villa, presenta un disegno di matrice ottocentesca, con diverse essenze esotiche, soluzione molto frequente per il periodo, grandi alberature e un laghetto alimentato dall'adiacente corso d'acqua. Il corpo principale è caratterizzato da una pianta a "L" che si sviluppa su tre piani. La facciata principale è tripartita, con la parte centrale sottolineata da un pronao porticato e un ampio timpano triangolare superiore. Il portico presenta due serie di colonne binate centrali e due isolate a sostegno della terrazza superiore. Questa, collocata al piano nobile ha un parapetto in ferro e piccole colonnine in pietra in linea con quelle sottostanti del portico. A sottolineare una fascia centrale vi sono una finestra e due porte finestra con arco a tutto sesto in pietra. Le altre aperture, di forma rettangolare, con cornici in pietra si alternano a una serie di motivi decorativi di forma circolare o triangolare. Ulteriori motivi arricchiscono le finte architravi delle finestre e due fasce marcapiano, nonché le aperture dei prospetti laterali. All'interno, nell'atrio e nel salone del piano nobile sono presenti numerosi dipinti di pregio con paesaggi e una veduta di Cividale; anche il soffitto del vano scale a doppia altezza è affrescato con un disegno di un finto ballatoio in ferro battuto. La chiesetta adiacente la villa è a pianta rettangolare. La facciata è costituita da un portico centrale con sovrastante timpano triangolare e una coppia di statue agli estremi. Lungo i prospetti laterali si rilevano affreschi. Il campanile con una piccola campana presenta in sommità una lanterna in rame.
Il primo nucleo della villa risale al XVI secolo. E' noto come "Prat d'uccel sita in Spessa presso Gagliano", costruito dai nobili cividalesi Boiani; successivamente passa alla famiglia de Rubeis che apporta notevoli modifiche e aggiunte all'impianto originario. Nel 1814 si registra il passaggio di proprietà alla famiglia Rubini, attuale proprietaria. Ruolo fondamentale per lo sviluppo dell'attività agricola e vitivinicola avrà il figlio del primo proprietario, Pietro Rubini, il grand'ufficiale del Regno commendator Domenico Rubini. Nel 1835 viene eretta la chiesetta di Santa Croce, su progetto di Bassi, al posto di una preesistente risalente al 1719 e demolita per motivi di avanzato degrado. Allo stesso periodo può essere ascritta la vicina serra in ghisa.
Il complesso della villa ha murature portanti in pietra, laterizio, ghisa, cemento armato; solai in legno, laterocemento ed acciaio; coperture in legno, cemento armato con manto in coppi; finiture in pietra, laterizi, ghisa; serramenti in ferro e legno.
Ville venete, Ville venete: la Regione Friuli Venezia Giulia, Venezia 2005
Zoppè L., Ville del Friuli e della Venezia Giulia, Milano 2000